martedì 12 luglio 2016

L'indigo

L'indigofera tinctoria è un arbusto della famiglia delle Fabacee, come wikipedia ci insegna.

Dalla fermentazione delle sue foglie si ottiene l'indigo, un colorante di origine vegetale. 

La storia di questa pianta risulta essere molto antica, già nel 2000 a.C.gli Egizi e i popoli dell'Asia iniziarono ad utilizzarla per tingere parrucche e indumenti.

Oltre alle sue rinomate capacità tintorie l'indigo possiede anche proprietà benefiche per la cute, in particolare viene usato nel campo della cosmetica eco-biologica per rendere il capello più spesso e lucente.

Un'altra sua qualità è quella di riequilibrare il sebo e aiutare colore che hanno problemi di forfora.



ESPERIENZA PERSONALE:

Ho comprato 200 gr di polvere magica dell''Erbamea in erboristeria, ho pagato circa 7 euro e qualcosa ma ho controllato che fosse puro, senza picramato o schifezze dentro.

Quando sono arrivata a casa ho aspettato circa una settimana prima di farlo perché purtroppo la preparazione di queste erbette (e soprattutto la posa) richiedono tempo. 

Ho scaldato una tazza di acqua per renderla relativamente tiepida, ho aggiunto a poco a poco la polvere di Indigo che si presenta di un brillante verde pisello. 

Si mescolava bene e il composto risultava abbastanza fluido e spalmabile (solo successivamente mi resi conto di quanto era sabbioso e grumoso).
Ho aggiunto un cucchiaino di bicarbonato e uno di sale fino e ho lasciato riposare per circa 10 minuti.

Ho cercato di applicare il composto ma era inspalmabile (se esiste come parola), si sfaldava e non rimaneva sui capelli, era sabbioso e ho fatto una fatica assurda per non farlo cadere a pezzi. 

L'ho tenuto su circa due ore perchè avevo poco tempo e poi l'ho risciacquato. 
Morale della favola: i capelli erano morbidissimi e si neri ma non con i riflessi blu che speravo.








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